Questo è il paesaggio che da Bologna viaggia verso Modena, dove a Sud la pianura padana comincia a sollevarsi nelle prime colline. Pedaliamo circondati da vigneti covanti uve di Lambrusco e Pignoletto, campi di ciliegi in fiore e piccoli borghi di un Emilia ancora orgogliosamente rurale. Siamo nel territorio in cui le macchine si chiamano Ferrari e Maserati, le moto Ducati, il vino rosso è frizzante e quando non lo si beve, lo si lascia in botti di rovere via via sempre più piccole, fino ad ottenere l’Aceto Balsamico Tradizionale.
Offroad: 40%
Bici consigliata: Gravel, copertoni da 35mm.
Periodo consigliato: da Aprile a Ottobre.
Pieve 44 è un percorso di 100 km intorno ai panorami delle colline emiliane, la cui tranquillità è stata a lungo messa da parte durante il periodo bellico che qui, da un certo periodo in avanti, si chiama Linea Gotica. Il percorso attraverserà le zone di Pieve del Trebbio a pochi passi dai Sassi di Roccamalatina. Ripercorreremo le aree di conflitto tra gli occupanti, l’RSI e la mitica Spedizione Bandiera. Sono le stesse colline che qui hanno visto la Brigata Stella Rossa scindersi, vedere una parte dirigersi verso Montefiorino e un’altra ripiegare su Monte Sole.
Passeremo per divertenti singletrack vicino al fiume Samoggia in un divertente serpeggiare di curve strette, prima di salire sui calanchi di monte Falò.
La prima sosta è al “Monte delle Ombre” nel piccolo paese di Montombraro risalente al 1100, dove avremo l’occasione di gustare i migliori piatti della tavola emiliana tra gnocco fritto, crescentine e tagliatelle al ragù accompagnate da fiumi di vino rosso.
Scenderemo tra strade asfaltate e stradelli secondari, prima di arrivare nel Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, incontrando il bellissimo borgo di Montecorone prima e Castellino delle Formiche poi, per il quale fa ridere pensare che un probabile errore di traduzione dal latino trasformi l’originale Castello che incute timore, in un toponimo dedicato agli operosi insetti.
Fiancheggeremo i torrioni di arenaria dei Sassi scorrendo sulla strada bianca immersa nei ciliegi e affronteremo la divertente discesa sterrata che ci porterà poco più in basso fino a piccoli tratti di asfalto misti ai ghiaioni poco prima di Vignola. La sterrata ci porterà sul lungo fiume, un percorso su ghiaia piuttosto lungo che costeggia tutto il Panaro, fino a scorgere all’orizzonte la sempre più vicina Rocca di Vignola.
Fino a Bologna ci aspetta un lungo ritorno quasi prevalentemente su asfalto. Per chi vuole evitarlo si può utilizzare la ferrovia che parte proprio da Vignola, ma consigliamo di fare gli ultimi sforzi per godersi un suggestivo rientro passando per il Portico di San Luca, la cui salita è spesso tappa del Giro d’Italia e della gara locale Giro dell’Emilia, risalente al 1909.
Punti di interesse
Via Samoggia e calanchi di Monte Falò
Strada sterrata di collegamento tra il crinale del Samoggia e la Fondavalle Panaro.
Montecorone
Borgo fortificato del 1600 circondato dai modesti rilievi del Sasso di Sant’Andrea.
Sassi di Roccamalatina
Gli affioramenti rocciosi che spiccano dai rilievi caratterizzano il Parco regionale omonimo. Sono una delle peculiarità del Medio Appennino Modenese. Da qui partono numerose sterrate che attraversano il territorio e da cui si ammira un’ampia vista sul paesaggio montano all’orizzonte. La strada che costeggia le rupi dei Sassi in tarda primavera si dipinge di rara bellezza per via della fioritura dei ciliegi.
Vignola
Il percorso sterrato lungo fiume costeggia l’imponente Rocca di Vignola, edificio medievale risalente con ogni probabilità a prima dell’anno Mille e oggi simbolo dell’abitato. Vignola è inoltre famosa per la sua tipica frutta rossa, come la Ciliegia di Vignola IGP.
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