Un rapido giro di tornanti si muove tra i castagneti matildici, prima di sbrogliarsi e salire inesorabile ai 1000 metri di altitudine. I primi chilometri sono generosi, ma più ci avviciniamo all’Alpe e più il fondo diventa incerto. Tutto sommato è un buon prezzo, perché il crinale ci riserverà una delle più belle strade bianche della zona. Non c’è da cantare vittoria troppo presto però, la salita è tutta da guadagnare e Cavarzano ha ancora un asso nella manica.
Dal paese di Vernio la salita apre le danze con tratti di tornanti in asfalto che non mollano un secondo. Man mano che guadagniamo quota la strada si sbriciola; aumenta la pendenza e ci troviamo a pedalare in un mare di montagne in fuga.
Siamo nell’area protetta ”Alto Carigiola e Monte delle Scalette” e proprio dall’Alpe scavalliamo tra Emilia e Toscana. Per chi come noi è sui passi di Panorami delle Limentre, diciamo addio ai crinali toscani per ributtarci a tutta scollinando fino alla grande conca del Brasimone.
Tutto in crinale dalla sommità del Passo di Cavarzano in avanti è una strada sterrata favolosa, con pochi tratti in lieve pendenza e circondata dalle boscose alture circostanti. Siamo ancora su una delle tantissime tratte utilizzate in passato per collegare due regioni se non proprio due Stati una manciata di secoli fa.
Alpe di Cavarzano è davvero uno delle salite più toste e allo stesso tempo affascinanti del territorio, che spazia dai bellissimi castagneti secolari ai ripetuti rilievi che si susseguono uno dopo l’altro fino alla cima.